Se puoi
pensarlo, puoi anche farlo!
dott.
Alessandro Visini
Counselor Sportivo e Mental Coach
Come in tutti gli sport, anche nel nuoto l’approccio mentale con il quale ci si predispone all’attività agonistica può fare un’enorme differenza. Il problema è però costituito dal fatto che prima di essere atleti, master o agonisti, siamo persone con tutto il bagaglio di impegni, fatiche e preoccupazioni che ci portiamo sulle spalle e che spesso non riusciamo ad abbandonare sul blocco di partenza prima di entrare in acqua per una gara o un allenamento.
Counselor Sportivo e Mental Coach
Come in tutti gli sport, anche nel nuoto l’approccio mentale con il quale ci si predispone all’attività agonistica può fare un’enorme differenza. Il problema è però costituito dal fatto che prima di essere atleti, master o agonisti, siamo persone con tutto il bagaglio di impegni, fatiche e preoccupazioni che ci portiamo sulle spalle e che spesso non riusciamo ad abbandonare sul blocco di partenza prima di entrare in acqua per una gara o un allenamento.
Lo
sport dovrebbe servire, tra le altre cose, a conseguire quel benessere
psicofisico che ci fa sentire meglio e gratificati da una buona prestazione in
gara o in allenamento. Chiaramente se non abbandoniamo le nostre preoccupazioni
e credenze negative, diventa difficile fare in modo che il nuoto diventi
un’attività piacevole. Il primo suggerimento che vorrei dare a chi legge questo
articolo, riguarda il fatto che se non riuscite a lasciare fuori dall’acqua le
vostre ansie e preoccupazioni, dovete cercare di trovare un filtro tra le
attività quotidiane e quella sportiva in modo da interrompere il flusso
negativo che potrebbe condizionare la qualità delle vostre prestazioni.
Per
esempio potreste ricorrere a tecniche di rilassamento (il training autogeno
funziona benissimo e se appreso nel modo giusto vi costerà solo pochi minuti),
esercizi di stretching, controllo della respirazione.
Oltre a queste tecniche sarebbe auspicabile che vi fosse anche un “ristrutturazione a livello cognitivo” vale a dire dobbiamo imparare a cambiare il nostro stile di pensiero. Le credenze negative che ci depotenziano e ci penalizzano sarebbe auspicabile diventassero credenze positive!
Oltre a queste tecniche sarebbe auspicabile che vi fosse anche un “ristrutturazione a livello cognitivo” vale a dire dobbiamo imparare a cambiare il nostro stile di pensiero. Le credenze negative che ci depotenziano e ci penalizzano sarebbe auspicabile diventassero credenze positive!
Nella
mia esperienza professionale ho avuto la fortuna di lavorare con atleti di alto
livello e ho potuto notare una caratteristica, presente in tutte queste persone
indipendentemente dalle differenze caratteriali, vale a dire una grande
credenza nelle proprie risorse e capacità. Raggiungere queste convinzioni
permette loro di superare le difficoltà per poter attingere alle proprie
risorse personali. In tutte le attività umane la possibilità di avere successo
è proporzionale alle convinzioni che abbiamo. Se utilizziamo risorse ridotte
otterremo risultati scarsi o mediocri.
Se
crediamo di non farcela, succederà esattamente questo.
Se
credo di potercela fare, mi impegnerò in questo senso, attivando tutte le mie
risorse per raggiungere il risultato!
In
questa fase, ascoltate solamente le vostre credenze positive e lasciate da
parte quelle negative e così facendo potrete iniziare a lavorare nella
condizione ottimale alla riuscita del vostro progetto.
Potremmo sintetizzare quanto vi ho raccontato in questo modo:
Potremmo sintetizzare quanto vi ho raccontato in questo modo:
CREDENZE
=> RISORSE => AZIONI => RISULTATI
Coltivate
le vostre credenze positive per attivare tutte le vostre risorse e potenzialità
che si tradurranno in azioni concrete positive che determineranno risultati di
alto livello.
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