Se i
200 dorso non l’avevano fatta sorridere, tutto un altro stato d’animo ha
pervaso la campionessa veneta quando è apparso il suo risultato sul tabellone
dello Stadio del Nuoto di Riccione: 1'55"69. Nella rassegna tricolore, la
venticinquenne dell'Aniene era andata più forte soltanto coi superbody. (di Alberto
Dolfin)
NUOTO
Se i
200 dorso non l’avevano fatta sorridere, tutto un altro stato d’animo ha
pervaso Federica Pellegrini quando è apparso il suo tempo sul
tabellone dello Stadio del Nuoto di Riccione. Quell’incredibile1’55”69 sul
maxischermo l’ha fatta esplodere in tutta la sua gioia, davanti agli occhi del
numero uno del Coni e suo presidente sociale nell’Aniene, Giovanni Malagò.
Un tempo che nuotato ad aprile fa ancora più rumore, dato che è superiore di
soltanto mezzo secondo a quanto fatto registrare la scorsa estate aiMondiali di
Barcellona, quando Federica (1’55”14) fu d’argento alle spalle del missile a
stelle e strisce di nome Franklin (1’54”81).
«Non
ero mai scesa sotto l’1’56” ai Campionati Italiani, a parte gli anni con il
super body, per cui è una grandissima soddisfazione. È un tempo eccezionale per
me, mi ha aiutato moltissimo la staffetta di ieri sera, da cui ho preso un po’
di fiducia perché il dorso non era andato benissimo. Non ero per niente
soddisfatta di ciò che ho fatto ieri e le sensazioni che ho provato nella 4x200
mi hanno dato fiducia per oggi. I 200 stile libero sono sempre la gara che mi
regala di più e che amo maggiormente – ha raccontato la Pellegrini, che
col suo passo sostenuto è stata un traino anche per le vicine di corsia -. Sono
molto contenta anche per le mie compagne che si sono qualificate per gli
Europei di Berlino perché usciamo da campionesse continentale in carica per cui
vogliamo batterci per rimanere su quel gradino».
In un
anno, dopo la pausa tutta a pancia in su, la Pellegrini è tornata
alle vecchie abitudini. Anzi, ha fatto addirittura meglio e ha dimostrato una
volta di più che l’anno sabbatico dallo stile libero, seppur con la piacevole
evasione di Barcellona, l’ha ricaricata, facendole trovare nuove
motivazioni. «Il bilancio di questi Assoluti è buonissimo sul lato
emotivo. A livello di testa avevo un po’ di paranoie pre-gara che arrivano
puntuali alla prima gara dell’anno, ma mi hanno aiutato tutti quelli che mi
sono stati vicino, compresa la mia famiglia che mi ha seguito sugli spalti.
Sotto l’aspetto tecnico, invece, il bilancio è molto positivo nello stile
libero, mentre c’è qualcosa da rivedere nel dorso, però ho parlato con Philippe
(Lucas, ndr) e mi ha detto che abbiamo lavorato parecchio sulle brevi distanze
con serie aerobiche. Averli come prima gara agli Europei sarà un vantaggio
perché dopo i 200 dorso potrò dedicarmi allo stile libero – prosegue la
campionessa veneta -. Il mio approccio a tutte le gare è di puro divertimento,
non voglio caricarmi di troppe aspettative personali e voglio prendere tutto
con calma». Ora l’aspetta un collegiale con la Nazionale azzurra prima di
recarsi a Narbonne alla corte diPhilippe Lucas, con cui preparerà il piano di
battaglia di Berlino. Anche in questo si è vista una Pellegrini molto più
matura soddisfatta del rapporto a distanza col tecnico francese, che può
avvalersi di un collaboratore di fiducia quale Matteo Giunta, che gli riporta
ogni singola sensazione della fuoriclasse di Spinea: «In questi giorni ci
sono i Campionati francesi ed era giusto che Philippe seguisse i 15 atleti che
ha lì».
(Foto
di Andrea Masini e Giorgio Scala/Deepblumedia.eu)
Fonte Il
mondo del nuoto
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