Con
riferimento all’articolo a firma Corrado Zunino pubblicato in data odierna dal
quotidiano on line “la Repubblica.it ”, relativo ai campionati mondiali di
nuoto del 2009 ed alle dichiarazioni rese il 18 maggio 2015 in udienza avanti
al Tribunale di Roma dal sig. Francesco Maria De Vito Piscicelli, il presidente
della Federnuoto Paolo Barelli ha dato mandato ai propri avvocati di
predisporre tutte le azioni legali praticabili a tutela della sua immagine.
I riferimenti al presidente Barelli divulgati da Piscicelli, sempre indiretti, sono stati già oggetto di querela nel 2012, quando l'ineffabile individuo ha tentato di infangarne l'immagine con dichiarazioni lesive della reputazione rilasciate nel corso di un’intervista sempre al solerte dott. Zunino: dichiarazioni puntualmente riportate dal giornalista anche nel corpo dell’odierno articolo.
Vero è che nonostante i dodici interrogatori resi da Piscicelli (nota del giornalista) e la particolare risonanza mediatica che i riferimenti alla persona del presidente Barelli hanno sempre goduto, nessun magistrato ha mai esercitato l’azione penale nei suoi confronti, a conferma dell’assoluta inattendibilità del soggetto, noto alle cronache per l’intercettazione telefonica in cui ride con il cognato in occasione del terremoto de L’Aquila, immaginando il lavoro che porterà la futura ricostruzione.
I riferimenti al presidente Barelli divulgati da Piscicelli, sempre indiretti, sono stati già oggetto di querela nel 2012, quando l'ineffabile individuo ha tentato di infangarne l'immagine con dichiarazioni lesive della reputazione rilasciate nel corso di un’intervista sempre al solerte dott. Zunino: dichiarazioni puntualmente riportate dal giornalista anche nel corpo dell’odierno articolo.
Vero è che nonostante i dodici interrogatori resi da Piscicelli (nota del giornalista) e la particolare risonanza mediatica che i riferimenti alla persona del presidente Barelli hanno sempre goduto, nessun magistrato ha mai esercitato l’azione penale nei suoi confronti, a conferma dell’assoluta inattendibilità del soggetto, noto alle cronache per l’intercettazione telefonica in cui ride con il cognato in occasione del terremoto de L’Aquila, immaginando il lavoro che porterà la futura ricostruzione.
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