Rachele
Bruni vince la coppa del mondo sulla distanza olimpica della 10 chilometri.
Mancava solo che si tuffasse nelle onde che bagnano Hong Kong per la decima
tappa del circuito dopo il vantaggio di 28 punti in classifica raggiunto a
Chun'an nei confronti della brasiliana Ana Marcela Cunha e dell'ungherese Anna
Olasz.
Il regolamento della manifestazione itinerante (che attribuisce progressivamente punti ai primi dieci classificati da 20, 18, 16 etc.) prevede che si prenda parte all'ultima tappa (considerata una finale), pena l'estromissione dalla classifica.
Rachele Bruni si piazza sesta in 2h05'29", con un ritardo di 3"4 dall'inglese Keri Anne Payne che s'impone in 2h05'25"6, seguita dalle brasiliane Cunha, a un decimo, e Poliana Okimoto, a otto decimi.
"Sono soddisfatta per la gara - racconta Bruni - Ho provato a forzare una prima selezione da lontano anche considerato il mio momento di preparazione; sono riuscita a guadagnare circa 20 metri e il gruppo si è ridotto ad una decina di nuotatrici. A 800 metri dall'arrivo sono passate Cuhna e Payne. Sono rientrata nel gruppo di testa lottando fino all'arrivo per difendere la posizione. Avrei preferito un podio, ma ce l'ho messa davvero tutta e ritengo di aver disputato una buona gara dopo un mese di preparazione".
Il successo in coppa di certo non vale quanto una medaglia mondiale, ma è un trionfo prestigioso, che ripaga la 25enne fiorentina dell'agrodolce quarto posto iridato che le ha permesso di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'azzurra - tesserata per l'Esercito ed allenata da Fabrizio Antonelli - ha ottenuto punti in tutte la tappe a cui ha preso parte vincendo a Viedma, Abu Dhabi, Setubal e Lac Megantic.
"Sono felicissima per la vittoria della coppa del mondo - continua Bruni - Essere la prima atleta italiana a riuscirci è motivo di orgoglio. E' stato un successo costruito durante la scorsa stagione che mi dà entusiasmo per ripartire in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Desidero ringraziare la federazione per avermi sostenuto in questo percorso e l'Esercito per mettermi sempre nelle migliori condizioni per prepararmi".
Mai su un podio mondiale, ma quattro volte quarta (!), Bruni vanta un eccellente palmares europeo cominciato ad accrescere dopo il 17° posto nella 5 chilometri d'esordio non ancora 16enne a Budapest nel 2006. Da allora ha conquistato sei ori e due argenti diventando l'atleta più vincente di sempre a livello continentale. E' lei la donna dei record e delle prime volte.
Da Roma giungono i complimenti del presidente Paolo Barelli: "Rachele è stata artefice di una meravigliosa stagione, che si è conclusa con un prestigioso successo internazionale. Ai mondiali di Kazan avrebbe meritato la medaglia di bronzo per la caparbia prestazione offerta. Durante quei dieci chilometri ci ha trasmesso la sua determinazione, la sua grinta; abbiamo sofferto insieme, ma purtroppo il ritorno della brasiliana Cuhna nelle ultime bracciate ha privato tutti noi di una medaglia che avrebbe completato una rassegna iridata storica con tutte le discipline sul podio. Siamo contenti che Rachele sia diventata la prima italiana a vincere la coppa di specialità e fiduciosi per la stagione olimpica. Ringrazio l'Esercito per il sostegno garantito, e colgo l'occasione per estendere i ringraziamenti a tutti i corpi militari per il loro determinante contributo allo sviluppo dello sport dalla base all'alto livello".
In gara anche Matteo Furlan (Marina Militare / Team Veneto), bronzo nella 5 e nella 25 chilometri ai recenti campionati mondiali di Kazan. Il 26enne nuotatore si classifica undicesimo in 1h56'15"1. Sul podio il tedesco Christian Reichert (1h56'07"4), il brasiliano Allan Do Carmo (1h56'07"5) e lo statunitense Jordan Wilimovsky (1h56'09"3).
Il regolamento della manifestazione itinerante (che attribuisce progressivamente punti ai primi dieci classificati da 20, 18, 16 etc.) prevede che si prenda parte all'ultima tappa (considerata una finale), pena l'estromissione dalla classifica.
Rachele Bruni si piazza sesta in 2h05'29", con un ritardo di 3"4 dall'inglese Keri Anne Payne che s'impone in 2h05'25"6, seguita dalle brasiliane Cunha, a un decimo, e Poliana Okimoto, a otto decimi.
"Sono soddisfatta per la gara - racconta Bruni - Ho provato a forzare una prima selezione da lontano anche considerato il mio momento di preparazione; sono riuscita a guadagnare circa 20 metri e il gruppo si è ridotto ad una decina di nuotatrici. A 800 metri dall'arrivo sono passate Cuhna e Payne. Sono rientrata nel gruppo di testa lottando fino all'arrivo per difendere la posizione. Avrei preferito un podio, ma ce l'ho messa davvero tutta e ritengo di aver disputato una buona gara dopo un mese di preparazione".
Il successo in coppa di certo non vale quanto una medaglia mondiale, ma è un trionfo prestigioso, che ripaga la 25enne fiorentina dell'agrodolce quarto posto iridato che le ha permesso di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'azzurra - tesserata per l'Esercito ed allenata da Fabrizio Antonelli - ha ottenuto punti in tutte la tappe a cui ha preso parte vincendo a Viedma, Abu Dhabi, Setubal e Lac Megantic.
"Sono felicissima per la vittoria della coppa del mondo - continua Bruni - Essere la prima atleta italiana a riuscirci è motivo di orgoglio. E' stato un successo costruito durante la scorsa stagione che mi dà entusiasmo per ripartire in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Desidero ringraziare la federazione per avermi sostenuto in questo percorso e l'Esercito per mettermi sempre nelle migliori condizioni per prepararmi".
Mai su un podio mondiale, ma quattro volte quarta (!), Bruni vanta un eccellente palmares europeo cominciato ad accrescere dopo il 17° posto nella 5 chilometri d'esordio non ancora 16enne a Budapest nel 2006. Da allora ha conquistato sei ori e due argenti diventando l'atleta più vincente di sempre a livello continentale. E' lei la donna dei record e delle prime volte.
Da Roma giungono i complimenti del presidente Paolo Barelli: "Rachele è stata artefice di una meravigliosa stagione, che si è conclusa con un prestigioso successo internazionale. Ai mondiali di Kazan avrebbe meritato la medaglia di bronzo per la caparbia prestazione offerta. Durante quei dieci chilometri ci ha trasmesso la sua determinazione, la sua grinta; abbiamo sofferto insieme, ma purtroppo il ritorno della brasiliana Cuhna nelle ultime bracciate ha privato tutti noi di una medaglia che avrebbe completato una rassegna iridata storica con tutte le discipline sul podio. Siamo contenti che Rachele sia diventata la prima italiana a vincere la coppa di specialità e fiduciosi per la stagione olimpica. Ringrazio l'Esercito per il sostegno garantito, e colgo l'occasione per estendere i ringraziamenti a tutti i corpi militari per il loro determinante contributo allo sviluppo dello sport dalla base all'alto livello".
In gara anche Matteo Furlan (Marina Militare / Team Veneto), bronzo nella 5 e nella 25 chilometri ai recenti campionati mondiali di Kazan. Il 26enne nuotatore si classifica undicesimo in 1h56'15"1. Sul podio il tedesco Christian Reichert (1h56'07"4), il brasiliano Allan Do Carmo (1h56'07"5) e lo statunitense Jordan Wilimovsky (1h56'09"3).
Rachele
Bruni vince la coppa del mondo sulla distanza olimpica della 10 chilometri.
Mancava solo che si tuffasse nelle onde che bagnano Hong Kong per la decima
tappa del circuito dopo il vantaggio di 28 punti in classifica raggiunto a
Chun'an nei confronti della brasiliana Ana Marcela Cunha e dell'ungherese Anna
Olasz.
Il regolamento della manifestazione itinerante (che attribuisce progressivamente punti ai primi dieci classificati da 20, 18, 16 etc.) prevede che si prenda parte all'ultima tappa (considerata una finale), pena l'estromissione dalla classifica.
Rachele Bruni si piazza sesta in 2h05'29", con un ritardo di 3"4 dall'inglese Keri Anne Payne che s'impone in 2h05'25"6, seguita dalle brasiliane Cunha, a un decimo, e Poliana Okimoto, a otto decimi.
"Sono soddisfatta per la gara - racconta Bruni - Ho provato a forzare una prima selezione da lontano anche considerato il mio momento di preparazione; sono riuscita a guadagnare circa 20 metri e il gruppo si è ridotto ad una decina di nuotatrici. A 800 metri dall'arrivo sono passate Cuhna e Payne. Sono rientrata nel gruppo di testa lottando fino all'arrivo per difendere la posizione. Avrei preferito un podio, ma ce l'ho messa davvero tutta e ritengo di aver disputato una buona gara dopo un mese di preparazione".
Il successo in coppa di certo non vale quanto una medaglia mondiale, ma è un trionfo prestigioso, che ripaga la 25enne fiorentina dell'agrodolce quarto posto iridato che le ha permesso di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'azzurra - tesserata per l'Esercito ed allenata da Fabrizio Antonelli - ha ottenuto punti in tutte la tappe a cui ha preso parte vincendo a Viedma, Abu Dhabi, Setubal e Lac Megantic.
"Sono felicissima per la vittoria della coppa del mondo - continua Bruni - Essere la prima atleta italiana a riuscirci è motivo di orgoglio. E' stato un successo costruito durante la scorsa stagione che mi dà entusiasmo per ripartire in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Desidero ringraziare la federazione per avermi sostenuto in questo percorso e l'Esercito per mettermi sempre nelle migliori condizioni per prepararmi".
Mai su un podio mondiale, ma quattro volte quarta (!), Bruni vanta un eccellente palmares europeo cominciato ad accrescere dopo il 17° posto nella 5 chilometri d'esordio non ancora 16enne a Budapest nel 2006. Da allora ha conquistato sei ori e due argenti diventando l'atleta più vincente di sempre a livello continentale. E' lei la donna dei record e delle prime volte.
Da Roma giungono i complimenti del presidente Paolo Barelli: "Rachele è stata artefice di una meravigliosa stagione, che si è conclusa con un prestigioso successo internazionale. Ai mondiali di Kazan avrebbe meritato la medaglia di bronzo per la caparbia prestazione offerta. Durante quei dieci chilometri ci ha trasmesso la sua determinazione, la sua grinta; abbiamo sofferto insieme, ma purtroppo il ritorno della brasiliana Cuhna nelle ultime bracciate ha privato tutti noi di una medaglia che avrebbe completato una rassegna iridata storica con tutte le discipline sul podio. Siamo contenti che Rachele sia diventata la prima italiana a vincere la coppa di specialità e fiduciosi per la stagione olimpica. Ringrazio l'Esercito per il sostegno garantito, e colgo l'occasione per estendere i ringraziamenti a tutti i corpi militari per il loro determinante contributo allo sviluppo dello sport dalla base all'alto livello".
In gara anche Matteo Furlan (Marina Militare / Team Veneto), bronzo nella 5 e nella 25 chilometri ai recenti campionati mondiali di Kazan. Il 26enne nuotatore si classifica undicesimo in 1h56'15"1. Sul podio il tedesco Christian Reichert (1h56'07"4), il brasiliano Allan Do Carmo (1h56'07"5) e lo statunitense Jordan Wilimovsky (1h56'09"3).
Il regolamento della manifestazione itinerante (che attribuisce progressivamente punti ai primi dieci classificati da 20, 18, 16 etc.) prevede che si prenda parte all'ultima tappa (considerata una finale), pena l'estromissione dalla classifica.
Rachele Bruni si piazza sesta in 2h05'29", con un ritardo di 3"4 dall'inglese Keri Anne Payne che s'impone in 2h05'25"6, seguita dalle brasiliane Cunha, a un decimo, e Poliana Okimoto, a otto decimi.
"Sono soddisfatta per la gara - racconta Bruni - Ho provato a forzare una prima selezione da lontano anche considerato il mio momento di preparazione; sono riuscita a guadagnare circa 20 metri e il gruppo si è ridotto ad una decina di nuotatrici. A 800 metri dall'arrivo sono passate Cuhna e Payne. Sono rientrata nel gruppo di testa lottando fino all'arrivo per difendere la posizione. Avrei preferito un podio, ma ce l'ho messa davvero tutta e ritengo di aver disputato una buona gara dopo un mese di preparazione".
Il successo in coppa di certo non vale quanto una medaglia mondiale, ma è un trionfo prestigioso, che ripaga la 25enne fiorentina dell'agrodolce quarto posto iridato che le ha permesso di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'azzurra - tesserata per l'Esercito ed allenata da Fabrizio Antonelli - ha ottenuto punti in tutte la tappe a cui ha preso parte vincendo a Viedma, Abu Dhabi, Setubal e Lac Megantic.
"Sono felicissima per la vittoria della coppa del mondo - continua Bruni - Essere la prima atleta italiana a riuscirci è motivo di orgoglio. E' stato un successo costruito durante la scorsa stagione che mi dà entusiasmo per ripartire in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Desidero ringraziare la federazione per avermi sostenuto in questo percorso e l'Esercito per mettermi sempre nelle migliori condizioni per prepararmi".
Mai su un podio mondiale, ma quattro volte quarta (!), Bruni vanta un eccellente palmares europeo cominciato ad accrescere dopo il 17° posto nella 5 chilometri d'esordio non ancora 16enne a Budapest nel 2006. Da allora ha conquistato sei ori e due argenti diventando l'atleta più vincente di sempre a livello continentale. E' lei la donna dei record e delle prime volte.
Da Roma giungono i complimenti del presidente Paolo Barelli: "Rachele è stata artefice di una meravigliosa stagione, che si è conclusa con un prestigioso successo internazionale. Ai mondiali di Kazan avrebbe meritato la medaglia di bronzo per la caparbia prestazione offerta. Durante quei dieci chilometri ci ha trasmesso la sua determinazione, la sua grinta; abbiamo sofferto insieme, ma purtroppo il ritorno della brasiliana Cuhna nelle ultime bracciate ha privato tutti noi di una medaglia che avrebbe completato una rassegna iridata storica con tutte le discipline sul podio. Siamo contenti che Rachele sia diventata la prima italiana a vincere la coppa di specialità e fiduciosi per la stagione olimpica. Ringrazio l'Esercito per il sostegno garantito, e colgo l'occasione per estendere i ringraziamenti a tutti i corpi militari per il loro determinante contributo allo sviluppo dello sport dalla base all'alto livello".
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