Il
nuoto di fondo italiano non smette di regalare soddisfazioni. Ad Abu Dhabi,
nella seconda tappa della FINA Marathon Cup, Rachele Bruni trionfa nella 10 km
femminile. Per la toscana si tratta del secondo successo in altrettante gare
disputate nel 2015.
È
grande Italfondo ad Abu Dhabi. Nella seconda tappa delle 11
prove in programma nella lunga stagione del circuito 2015 delle Maratone
FINA, arriva la terza vittoria stagionale per la Nazionale italiana.
E ancora una volta trionfa Rachele Bruni, che bissa così il successo
d’apertura ottenuto un mese fa in Argentina. L’atleta toscana consolida così la
sua leadership nella competizione riservata alla distanza olimpica a punteggio
pieno dopo due prove, guadagnando così altre 20 lunghezze in classifica
generale.
Semplicemente
devastante, la Bruni (nella foto di Giorgio Scala / Deepbluemedia). Nelle
acque marine di Abu Dhabi, nel bacino affacciato davanti al suggestivo skyline
della capitale degliEmirati Arabi Uniti, l’azzurra vince d’autorità la sua
seconda 10 chilometri dell’anno. Niente da fare per le rivali, seppur
quotatissime. Rachele dimostra, o meglio conferma, di avere una perfetta
condizione, grande intelligenza e conoscenza dei propri mezzi. Così ha vinto la
sua prova in 2h07’31’’8.
Una
gara molto equilibrata fino a metà dei 10 km totali. Almeno fino a quando non
emerge la tattica aggressiva della britannica Keri-Anne Payne. La
vicecampionessa olimpica di Pechino 2008 si porta in testa già ai 4
km, cercando di fare un’andatura decisa per mettere in difficoltà le altre. Rachele
Bruni segue però a distanza ravvicinata la 27enne nata a Johannesburg,
senza lasciarle prendere un margine eccessivo. L’italiana battaglia e sgomita
per prenderne la scia, in mezzo ad atlete temibili come l’eterna tedesca – 39
anni – Angela Maurer, la brasiliana Poliana Okimoto e le russe.
Per il
discorso vittoria è dunque gara a due tra Payne e Bruni. Le altre si
staccano, irrimediabilmente. Ma la presenza dell’italiana si fa minacciosa col
passare dei minuti e dei metri. L’azzurra è sempre più aggressiva e,
gradualmente, rompe gli indugi fino al sorpasso decisivo. La toscana che si
allena a Roma da tre stagioni ed è tesserata per il Centro Sportivo
Esercito prende così il pieno controllo della gara, aumenta la frequenza
di bracciate negli ultimi due chilometri e mette il turbo. La Payne segue, ma
perde via via acqua. La progressione della 24enne allenata da Fabrizio
Antonelli è irresistibile e la porta a chiudere in 2h07’’31’’8. E per le
altre rivali non ci sarà nulla da fare. Dietro di lei le avversarie si
spartiscono solo i rimanenti posti sul podio. Seconda è la 17enne
cinese Yan Siyu, staccata però di 2,7 secondi dalla vetta. Alle
sue spalle conserva almeno il terzo posto la Payne, che giunge però a
oltre 5 secondi dalla vincitrice. La Okimoto è quarta.
L’astigiana Alice
Franco, seconda azzurra impegnata nella prova femminile in Medio Oriente - e
all’esordio nel circuito delle 10 km dopo la vittoria nella 25 km al
Grand Prix FINA di febbraio nuotata sempre in Argentina -, non va oltre il dodicesimo posto.
La piemontese rimane vicina alle zone di testa per buona parte della sua prova,
ma nel finale non le riesce il cambio di marcia per farla avvicinare alle prime
della classe.
Nella prova
maschile, tra i 42 partenti, festeggia il francese Axel Reymond. Il 21enne
è il vincitore a sorpresa nelle acque del Golfo Persico. Il transalpino trionfa
con un’azione decisiva negli ultimi due chilometri e chiude davanti a tutti in 1h57’52’’1.
L’atleta originario del Nord della Francia, rivelatosi la scorsa estate
con la vittoria nella 25 km agli Europei di Berlino, trova l’azione
decisiva dopo una gara equilibratissima. Nel corso della quale si sono
succeduti al comando dapprima l’australiano Rhys David Hodson (in
testa per oltre quattro km) e poi i britannici capitanati da un attivissimo Daniel
Fogg – molto attivo con i suoi compagni di team – e poi, dopo gli otto
chilometri, c’è stato l’attacco dell’ungherese Gergely Gyurta. Dopo
l’azione del magiaro e il conseguente ultimo rifornimento, è arrivato l’allungo
decisivo di Reymond. Vincitore in volata – piuttosto facilmente – sul
britannico Jack Burnell (1h57’53’’6 il suo crono), arrivato in
contemporanea col tedesco Christian Reichert, beffato solo dopo aver
stabilito l’ordine d’arrivo al fotofinish. Il primo ei due azzurri in
gara è risultato essere il friulano Matteo Furlan, ottimo sesto dopo
un grande recupero nel giro finale. Il 251enne tesserato per Marina
Militare e Team Veneto ha chiuso i 10000 metri in 1h57’55’’3.
Anche Nicola Bolzonello non ha sfigurato affatto, rimanendo tra i
protagonisti per oltre metà gara. Il 27enne trevigiano ha però ceduto nel rush
finale chiudendo al 23esimo posto.
Il
prossimo appuntamento della FINA/HOSA Marathon Swimming World Cup è previsto
per il 13 aprile a Nouméa, nelle acque dell’Oceano Pacifico in Nuova
Caledonia.
TEXTO
Luca De Matteis
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