L'ex
atleta azzurra si racconta - Chiara Boggiatto
Intervista
alla ranista torinese ormai trapiantata a Livorno. Conclusa la sua carriera da
atleta, ora si dedica allo studio.
NUOTO
Frizzante
e solare come la città che l’ha adottata, Livorno, tenace e bella come la città
che le ha dato i natali, Torino: è Chiara Boggiatto, ranista di classe
internazionale che per oltre una decina d’anni ha vestito la maglia azzurra e
che ora, dopo tante soddisfazioni, ha deciso di abbandonare l’attività
agonistica per terminare gli studi.
Abbiamo
chiacchierato piacevolmente con lei del suo essere stata atleta a tutto tondo.
Dopo
aver smesso i panni di nuotatrice professionista, che cosa fai ora?
Mi sto
dedicando allo studio, sono iscritta alla facoltà di Farmacia qui a Livorno,
dove continuo a vivere pur avendo smesso di nuotare e sto svolgendo un
tirocinio formativo relativo alla mia futura professione: sono parecchio
impegnata, ma felice delle mie scelte.
Quanto
ha inciso l’essere stata atleta per affrontare il tuo presente?
Tantissimo!
Lo sport aiuta a vivere bene, sani nel corpo e nello spirito, in particolare il
nuoto insegna il rigore, la disciplina, la costanza e il metodo corretto per
raggiungere un obiettivo. Tutte queste qualità sono fondamentali nella vita
quotidiana, se prima volevo raggiungere il podio, ora vorrei laurearmi, mi
mancano cinque esami e la tesi, ormai sto arrivando al traguardo!
C’è mai
stata rivalità o invidia con tuo fratello Alessio?
Assolutamente
no! Siamo stati uno stimolo a vicenda per dare sempre il massimo.
Chiara
ed Alessio boggiatto
Nuoti
ancora ogni tanto? Ti manca la quotidianità clorata?
A volte
mi capita di fare qualche bracciata per tenermi in forma e rilassarmi ma
l’odore di cloro ogni mattina prima allenarmi non mi manca affatto! Adesso il
nuoto è puro piacere e non più lavoro e dedizione assoluta.
Il tuo
primo ricordo di una gara…
Da
piccola ho iniziato come dorsista e mi ricordo che alle prime gare avevo il
terrore di sbattere la testa contro il bordo! Successivamente sono stata
plasmata ranista, ma non ho avuto particolari paure, ho sempre vissuto bene la
competizione, anche grazie al supporto della mia famiglia.
I
ricordi delle mie gare più belle sono stati sicuramente quelli legati alle
Olimpiadi di Atene e Londra e ai Mondiali in casa di Roma nel 2009.
Laura
Letrari, Chiara Boggiatto ed Elena Gemo a Londra 2012
La tua
più grande gioia e delusione sportiva?
La mia
più grande gioia è stata appunto la doppia partecipazione olimpica nel 2004 e
2012, mentre la delusione maggiore è stata quella di non essermi qualificata
alle Olimpiadi di Pechino nel 2008
Qual è
il bello del nuoto?
La
bellezza del nuoto è il fatto che sia uno sport individuale, ci sei tu, l’acqua
e il cronometro, se vinci o se perdi il merito o demerito è tutto tuo, non devi
dividere niente con nessuno.
Hai una
squadra con cui ti alleni, in cui l’allenatore cerca di far uscire il tuo
meglio e i compagni sono un aiuto per sopportare le fatiche e per andare più
forte, ma in gara ci sei solo tu.
Tutto
ciò ti fortifica molto sia come atleta che come persona.
Inoltre
credo che il nuoto sia uno dei pochi sport rimasti sani, seppur l’ombra del
doping aleggi dappertutto.
Il
nuoto è più tecnica o anima?
Entrambi!
Nel nuoto conta essere geneticamente predisposti all’acqua, è importante
l’allenamento, ma è fondamentale la passione e la dedizione che ci metti per
arrivare in alto.
Adesso
cosa vedi oltre il tuo orizzonte?
La
laureaaaaa! E riuscire a fare bene il mio mestiere, consapevole del bagaglio di
emozioni ed esperienze stupende che mi ha lasciato il nuoto, uno dei migliori
compagni di vita!
Scheda
atleta:
Chiara
Boggiatto, nata a Moncalieri il 17 febbraio 1986,
specialista nei 200 m rana, ha vinto in carriera 36 titoli italiani ed è stata
tre volte bronzo europeo in vasca corta nei 100 m e 200 m.
Uno dei
suoi fratelli è Alessio Boggiatto, anch'egli nuotatore di caratura
internazionale, oro ai Mondiali di Fukuoka nel 2001 nei 400 misti e tre
volte quarto nella stessa gara in tre edizioni consecutive dei Giochi Olimpici
(2000-2004-2008).
Cresciuta
alla Sisport Fiat di Torino con Fabrizio Miletto, è passata alla La Presse
Nuoto dove per tre anni è stata la capitana; successivamente si è trasferita
alla Livorno Nuoto con Corrado Rosso.
Dopo
essersi rivelata tra le migliori raniste italiane appena quattordicenne, quando
è salita sul podio nei campionati nazionali assoluti del 2000,
nella sua prima competizione con la nazionale ai Giochi del Mediterraneo del
2001 ha vinto l’oro nei 200 m rana. L'anno dopo è stata convocata ai
campionati Europei di Berlino, dove entra in finale nei 200 m. Nel
maggio 2004 agli Europei di Madrid è stata finalista nei 100 m e
si qualifica per i Giochi Olimpici di Atene, dove è semifinalista sia nei
100 che nei 200 m rana.
Ai
Mondiali di Montréal nel 2005 sfiora la finale nei 200 m e la
disputa nei 100;. a dicembre dello stesso anno agli Europei in vasca corta
di Trieste, vince due medaglie di bronzo nei 100 e 200 m
rana, oltre ad arrivare in finale nei 50 m e nella 4×50 m mista.
Ha
partecipato ai Mondiali in vasca corta di Shangai nel 2006 e agli Europei di
Budapest in lunga nello stesso anno, ai Mondiali di Melbourne nel 2007, agli
Europei di Eindhoven del 2008, in cui però non riesce a qualificarsi per le
Olimpiadi di Pechino del 2008. Nell’agosto del 2009 ha sfiorato l'ingresso
nella finale dei 100 m rana ai Mondiali di Roma. Nel 2010 nella vasca
corta degli Europei di Eindhoven Chiara arriva terza nei
200 rana.
La sua
prima medaglia internazionale è in vasca lunga ai Campionati Europei di
Debrecen 2012, precisamente nella staffetta 4x100 mista insieme ad Arianna
Barbieri, Ilaria Bianchi ed Alice Mizzau; sempre nel 2012
Chiara partecipa alle Olimpiadi di Londra. L’anno successivo decide di
terminare l’attività agonistica e di dedicarsi a tempo pieno agli studi.
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