Seconda
giornata con nuove soddisfazioni italiane agli Europei Juniores di nuoto a
Dordrecht, in Olanda. Sono arrivati il sesto e il settimo metallo per l'Italia.
Dopo la cinquina azzurra di ieri, Simone Sabbioni conquista l'argento nei 100
dorso in una gara da record, mentre Rachele Ceracchi è medaglia di bronzo nei
100 sl donne.
Non era
così scontato un proseguimento fortunato, dopo il prologo fortunatissimo di
ieri. Ma l’Italia è sempre tra le nazioni protagoniste, anche nella seconda
giornata degli Europei Juniores in corso di svolgimento in Olanda,
nella cittadina diDordrecht. La selezione guidata dal direttore tecnico Walter
Bolognani, incassa altre due medaglie. Prima fra tutte quella d’argento diSimone
Sabbioni (nella foto a fianco di Rita
Pannunzi/Deepbluemedia/Insidefoto). Il dorsista, si è dovuto arrendere al
fenomenale exploit del greco Apostolos Christou, autore del nuovo
record mondiale Junior, dopo averlo ottenuto anche ieri in semifinale. Arriva
anche la medaglia dalla velocità femminile, settore travagliato a
livello assoluto, ma con una nuova promessa che si sta affermando. Ci pensa Rachele
Ceracchi a dare nuova linfa al movimento. La latinense conquista il bronzo dietro
le imprendibili russe Openysheva (54''78 e record dei campionati) eUstinova.
Era
atteso senz'altro il duello che si preannunciava di altissima qualità tra il
greco Apostolos Christou e Simone Sabbioni. L’azzurro aveva
perso 24 ore prima il record mondiale Juniores da parte dello
sfidante. E l’ellenico, così come il riccionese, si supera di nuovo. Christou
tocca al primo posto in (passaggio a metà gara in 26’’17) col notevolissimo 54’’03,
tempo straordinario per un diciottenne che vale anche diciottesimo tempo
mondiale stagionale. Sabbioni rimane a distanza dal vincitore, nonostante il
recupero nella seconda vasca che lo porta a concludere col suo personale di 54’’25,
sotto di quasi mezzo secondo rispetto a quanto nuotato prima della trasferta di
Dordrecht, dove ha migliorato sé stesso per tre volte consecutive tra batterie
e finale. Sarà “solo”argento, in una finale tra le più veloci del panorama
della manifestazione europea e al contempo, infatti, diventa il quarto atleta
italiano più veloce all-time sui 100 dorso, il quarto senza costume gommato. Il
russo Evgeny Rylovsi deve accontentare del bronzo nonostante l’ottimo
54’’46. I due là davanti erano oggi di un altro pianeta.
Simone
Sabbioni e, a destra, il campione europeo Juniores e neoprimatista mondiale: il
greco Apostolos Christou.
Dopo le
fenomenali russe (è non è poco) c’è un’azzurra: Rachele Ceracchi. La
sedicenne di Latina, centra unbronzo che è a tutti gli effetti il massimo
che si potesse immaginare per l’Italia nei 100 stile libero femminili.
Troppa la differenza rispetto alle “terribili russe” (Openysheva e Ustinova,
rispettivamente oro e argento) tutte e due sotto la soglia dei 56’’. La
vincitrice, reduce dall’oro nei 400 stile libero di pochi minuti
prima, si “concede” anche il record della manifestazione in 54’’78. Ma i
riflettori vanno giustamente posati anche sulla ragazza azzurra tesserata per
il Circolo Canottieri Aniene, che opta per un passaggio “controllato” (27’’54)
per poi recuperare nella seconda vasca. Il tempo di 56’’12 sfiora il
suo personale (56’’07 ottenuto all’ultimo Trofeo Settecolli). Per la velocista
arriva la seconda medaglia agli Eurojunior 2014, dopo il bronzo nella
4x100 sl in cui è stata determinante.
La
soddisfazione sul podio per Rachele Ceracchi: è medaglia di bronzo europea nei
100 stile libero donne.
Tra gli
italiani finalisti della seconda giornata di gare, c'è da dire che
l’attenzione era riposta sulle medagliate all’esordio negli 800 stile libero.
Nei 400 stile libero femminili hanno visto le stesse due azzurre in
vasca:Simona Quadarella e Linda Caponi. Stavolta non è arrivato
nessun podio, nonostante una gara equilibratissima in cui la Quadarella parte
non ad alti ritmi, ma recupera fino alla zona podio a metà gara. Purtroppo
sfiorerà soltanto la medaglia di bronzo, staccata di 25 centesimi dal terzo
posto della russa Mullakaeva (ma l'azzurrina trova almeno il primato
personale con 4’15’’56). L’empolese Caponi conclude settima in 4’16’’59,
con una tattica di gara speculare a quella della compagna di squadra puntando
su un passaggio veloce ai 200 metri: non le andrà bene e non confermerà il
bronzo dell’edizione 2013. La vittoria, come anticipato, è andata alla
fenomenale Arina Openysheva, una delle russe più accreditate di tutto il
Campionato europeo. Tempo di4’12’’56.
Nell’altra
doppia finale con due azzurrine, i 200 farfalla, hanno visto Marina
Luperi (2’13’’12) e Chiara Vandini(2’16’’66) confermare
rispettivamente i piazzamenti d’ingresso. Per loro arriva un sesto e un ottavo
posto. Ed entrambe non riescono a migliorare quanto nuotato ieri. Vince
l’ungherese Adel Juhasz in 2’10’’93, beffando negli ultimi 50
metri la favorita spagnola Balbuena Heredia.
I 1500
stile libero vedono la vittoria di rilievo assoluto del britannico Daniel
Jervis (15’07’’12 e un posto nella top 16 assoluta nel 2014). Più
indietro i due italiani, purtroppo impegnati nella serie meno veloce
disputatasi in mattinata. Settimo sarà Alessio Occhipinti (15’32’’32 e
nuovo primato personale) e 13esimo Andrea Manzi(15’49’’19). Probabilmente,
un posto nella gara del pomeriggio avrebbe giovato soprattutto al primo.
Delusione
“di legno” per la 4x100 stile libero medley, ovvero ambosessi.
Dopo aver passato le batterie con il quarto tempo, alle spalle
dell’imprendibile Russia (Shopin, Dumachuk, Daria S Ustinova e
Openysheva), della Germania e dei padroni di casa olandesi, la finale conferma
in toto le prime posizioni. Al quartetto italiano composto da Alessandro
Bori, Rachele Ceracchi, Alessia Ruggi e Nicolangelo Di
Fabio, non basta il nuovoprimato personale di Bori (un
benaugurante 50’’13 in vista della finale dei 100 sl individuali) per
agguantare il podio. Il 3’34’’19 varrà solo un posto ai piedi del podio perso
in volata nel testa a testa tra i due ultimi frazionisti (Di Fabio e il forte
oranje Bams).
Aprendo
il capitolo semifinali future, c’è da registrare un cauto ottimismo
per gli azzurrini che sono stati in grado di qualificarsi alle finalissime di domani, quattro in
totale: Alessandro Bori, Giacomo Carini, Giulia Verona e Raffaele Tavoletta.
Partendo
dalle semifinali dei 100 stile libero maschi, l’unico italiano promosso
alla finale, Alessandro Bori, entra con il tempo di 50’’66 (sesto
crono d’ingresso, inferiore però a quanto aveva nuotato in batteria, 50’’53,
toccando il primato personale). Fuori nel preliminare il piemontese Matteo
Senor (52’’01). La finalissima vede favorito il polacco Holub col
suo 50’’07, primo crono d’ingresso. Ma la gara regina non vedrà però al via il
protagonista annunciato della manifestazione e della distanza: il russo Evgeny
Sedov. Quest’ultimo, dopo la vittoria nei 50 farfalla di ieri, ha dato forfait alle
gare odierne per un problema fisico alla schiena. Al momento non si conosce la
possibilità per un suo eventuale recupero nei giorni a venire. Dalle parole del
suo tecnico, punterà più che altro a recuperare in vista delle Olimpiadi
Giovanili del mese prossimo, quindi è a rischio un suo eventuale utilizzo
nelle prossime giornate.
Molto bene Raffaele
Tavoletta, azzurrino che ritroveremo domani nell’ultimo atto dei 200 misti.
Il romano approda in finale grazie a una delle migliori prestazioni della sua
carriera. Per la precisione la sua seconda migliore gara in carriera, non molto
lontano dal suo personale nuotato nel maggio scorso a Mosca. Il tempo di2’03’’96 dimostra
che i misti italiani potrebbero avere un bel futuro, visto che il romano è un
classe 1996. Non è difficile, per l’azzurro, inquadrare l’obiettivo medaglia. È
entrato con il sesto posto del ranking provvisorio, ma non sembra esserci un
dominatore sulla distanza.
La
ranista Giulia Verona cercherà di vendicare (sportivamente) Eleonora
Clerici (argento nei 50) nella finale dei 200 metri. La piacentina sfiderà per
il vertice, soprattutto la vincitrice della distanza breve Maria Astashkina,
apparsa imprendibile anche oggi nella gara più lunga della sua disciplina. Ma
la Verona si candida per un posto sul podio, visto il suo secondo crono
d’ingresso in finale (quarta italiana più veloce nel 2014, in 2'28’’68, e
primato personale abbattuto dopo averlo già ritoccato in batteria) proprio alle
spalle della russa (2’26’’65). Eliminata in semifinale la seconda azzurra
impegnata, Sara Franceschi.
Speranze
concrete anche per Giacomo Carini. Il delfinista accede alla finale con il
quinto tempo complessivo (2'00’’60). Ma la sensazione è che l’emiliano si sia
gestito bene e in crescendo, tra la batteria e la semifinale odierne. Nelle sue
potenzialità ci sono tempi ben inferiori. E lo ha dimostrato al Settecolli di
un mese fa, nuotando due secondi in meno. In ogni caso, sarà dura tenere testa
al capofila, lo svizzero Liess (1’58’’26). Non è andata invece bene
al toscano Flippo Berlincioni, decimo crono complessivo (2’02’’48 e suo
migliore in carriera) e secondo escluso dalla finale di domani.
Ci si
aspettava un'altra grande prestazione da Daria K Ustinova, capace di
nuotare i 200 dorso femminili a livelli di top swimmers ad
appena 16 anni. Una delle stelle ai Campionati è imprendibile alla Sportboulevard di
Dordrecht, ma dopo il record mondiale giovanile di Christou nei 100 dorso
maschili, Daria non riesce a emularlo. Realizza tuttavia il record della
manifestazione in 2’09’’21: un tempo eccezionale nella finale,
naturalmente stravinta da lei.
Da
segnalare anche il tempo importante fatto registrare dal nuovo campione europeo
Juniores nei 200 rana, il tedesco Max Pilger. Vincitore in 2’12’’45,
ricordando sempre il suo anno di nascita, 1996.
FONTE
IL MONDO DI NUOTO
di Luca
De Matteis
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