Intervista
a una delle protagoniste del Settecolli 2014
Al
Settecolli ha conquistato il pass per gli Europei di Berlino nei 400 stile e,
negli 800, si è ancora migliorata. Ora torna in acque libere perché anche lì
vuole la qualificazione per la rassegna continentale.
Dal
fondo alla vasca. E ritorno. Così Aurora Ponselè è sempre in
acqua, che sia in mare o in piscina. E’ stata una delle protagoniste
della 51/a edizione del Settecolli, una delle poche a riuscire a scendere
in vasca anche nelle finali di domenica pomeriggio, poi interrotte per
maltempo. Un’occasione per migliorarsi ancora che non si è
lasciata scappare. La
22enne pesarese a Roma ha conquistato la qualificazione agli Europei di Berlino
nei 400 stile libero, un po’ a sorpresa, una distanza nella quale aveva
già fatto vedere buone cose, ma che lei stessa non mette in cima alle sue
preferenze. Negli 800 stile, invece, il pass europeo lo aveva già, ma
si è ancora migliorata chiudendo in 8’25’’86, prima che sullo Stadio del
Nuoto arrivasse il diluvio. Ora la Ponselè torna al fondo, alle sue gare,
la 10 km che le ha regalato una medaglia d’argento
alle Universiadi 2013, e la 5 km, dove agli Europei 2012 a Piombino
ha chiuso al quarto posto. Il pass per l’Europa deve arrivare anche in queste
gare e Aurora è concentrata e decisa: un passo per volta, bracciata dopo
bracciata, per migliorarsi sempre e raggiungere i suoi obiettivi.
Aurora,
un bilancio di certo positivo per questo Settecolli.
“Sono
contentissima del tempo che ho fatto negli 800 stile. Volevo migliorarmi perché
dopo aver fatto i 400 stile ero davvero fiduciosa. Ci sono riuscita e sono
molto contenta. I risultati di questi giorni mi lasciano molto soddisfatta: abbiamo
lavorato per fare qualcosa in più e ci siamo riusciti. Emanuele (Sacchi,
il suo tecnico, ndr)mi ha detto che è solo l’inizio che c’è ancora tanto da
fare. Se lo dice lui, allora è così”.
Nella
foto in basso: in un colpo solo, gioia, podio e pass europeo nei 400 sl
per Aurora Ponselè. Photo Andrea Masini/Deepbluemedia/Insidefoto
per Aurora Ponselè. Photo Andrea Masini/Deepbluemedia/Insidefoto
Ora
subito un nuovo impegno in acque libere.
“Adesso
penso soltanto a questo, devo qualificarmi per gli Europei e questa settimana,
a Bracciano, ci sono le mie gare, la 5 km e la 10 km. Insomma ora testa bassa e
concentrazione sulle acque libere. In piscina gareggerò direttamente ad
agosto”.
E’
difficile “dividersi” tra fondo e vasca? Un giorno sceglierai una delle due?
“Non
farò nessuna scelta e non ci sarà un passaggio. Voglio mantenere entrambe e
lavorare duramente per la gare in acque libere, anche perché si tratta di un
lavoro complementare che si fa anche per la vasca. Sono due cose che vanno
insieme, lavoro e mi alleno contemporaneamente per entrambe. Non è che devo
pensare a uno o all’altro”.
In
entrambi i casi gli obiettivi sono ambiziosi, e agli Europei ormai manca poco.
“Io
punto sempre a fare del mio meglio e arrivare il più in alto possibile. Anche
in vista degli Europei: non mi guardo indietro e non guardo alle altre
avversarie. Le conosco ma non sono preoccupata: caratterialmente sono fatta
così, mi concentro su me stessa. Adesso vedremo se mi faranno fare anche i
1500, valuteremo la cosa ma non ne sono ancora certa”.
Le
acque libere sono state il tuo “primo amore”? Come è arrivata la piscina?
“Ho
iniziato a nuotare a sei anni vedendo i miei cugini che andavano in piscina. E
non ho più smesso. Ho sempre fatto soltanto nuoto e il percorso agonistico è
iniziato in piscina, mentre in acque libere sono arrivata appena tre anni fa.
Ho fatto la mia prima 10 km e devo dire che l’impatto è stato davvero
traumatico. Ma imperterrita ho deciso di continuare anche se io sono una che ha
bisogno dei suoi spazi e in acque libere questo non avviene, diciamo che sono
‘molto poco libere’. Però ho continuato perché io sono nata al mare e mi è
sempre piaciuto nuotare in mare, e poi mi spingeva lo spirito di competizione.
L’Europeo con la prima 5km a cronometro è arrivato quasi per caso, e da lì poi
ho continuato. La vasca è arrivata dopo: diciamo che io sono nata lì, poi ho
trovato le acque libere e dopo sono tornata in vasca”.
Aurora in una fase dei
vittoriosi 800 stile libero al Settecolli. Photo Andrea
Masini/Deepbluemedia/Insidefoto
Cresciuta
a Pesaro, sul mare, poi il trasferimento a Roma. Una decisione difficile?
“Sono
tesserata da due anni con il Circolo Canottieri Aniene e da due anni sono qui a
Roma e mi alleno con Emanuele Sacchi. Sono sempre stata convinta del mio
trasferimento, anche se all’inizio avevo un po’ di paura perché spostarsi da
una piccola città come Pesaro a Roma è un bel passaggio. Però adesso mi sono
abituata alla vita romana e sono contenta di questo perché temevo di non
potercela fare. Invece a testa bassa e grazie a Emanuele che ha sempre creduto
in me stiamo lavorando in una certa maniera e sono contenta”.
Tra le
acque libere e la vasca, però, avrai la tua gara preferita.
“Gli
800 stile sono la mia gara preferita. Mi piacciono e ci riesco molto bene. E’
la mia prima gara ed in vasca è quella che preferisco. In acque libere la 5km a
cronometro mi piace molto, ma adesso stiamo lavorando e punto molto sul la 10km
in vista di una possibile Olimpiade, perché la gara è quella”.
A Rio,
d’altronde, mancano solo due anni.
“Adesso
l’obiettivo è conquistare la qualificazione all’Europeo in acque libere, poi
faccio un passo alla volta. Penserò al Mondiale e poi anche alle
Olimpiadi di Rio 2016. Penso sempre a una cosa alla volta, non riesco a
pensarle tutte insieme. Sono fatta così”.
fonte Mondo di Nuoto
(Foto
d'apertura: Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto)
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a Sonia Arpaia
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