Un anno
fa, di questi tempi, Fabio Scozzoli si rompeva il legamento crociato del
ginocchio. Una duro colpo per il nuoto azzurro, che aveva nel romagnolo una
delle maggiori punte di diamante nonostante l’assenza di medaglie ai Mondiali
di Barcellona 2013. Il ranista veniva da un oro iridato in vasca corta ed era
pronto per iniziare la preparazione olimpica verso Rio 2016: invece,
il crack lo ha tenuto fermo per oltre sei mesi.
Scozzoli
è tornato piano piano, alternando l’amata rana al delfino ed al dorso, prima
agli Assoluti primaverili di Riccione e poi al Trofeo Settecolli di giugno a
Roma. A seguire anche Open de France a Vichy e Swimming Cup a Milano, con
la wild card per partecipare agli Europei di Berlinononostante la mancanza
dei tempi richiesti. Proprio nella serata lombarda di metà luglio, tuttavia, il
romagnolo ha dichiarato in maniera ufficiosa (si è dovuto attendere il
comunicato della Fin per rendere il tutto ufficiale) di non voler prendere parte
alla rassegna continentale perché non pronto per competere con i più forti
ranisti d’Europa. Scelta saggia, per continuare gli allenamenti e
proiettarsi già al futuro: con un anno praticamente perso, i prossimi due
dovranno essere ancora più redditizi in fatto di preparazione in vista delle
Olimpiadi.
Missione
ben iniziata, per l’azzurro. Tre argenti in due tappe della Coppa del
Mondo, l’oro alla Singapore Swim Stars nei 100 rana. A fine settembre ancora
Singapore e l’Asia lo vedranno impegnato nel meeting internazionale in vasca
corta, per puntare i Mondiali di Doha e quel titolo conquistato a
Istanbul 2012 da difendere con i denti. Poi si penserà alla vasca lunga, da
Riccione sarà una lunga cavalcata verso il ritorno ai massimi livelli ai Mondiali
di Kazan. Un passo alla volta, però, per Scozzoli: le basi sono state gettate,
la fiducia nei suoi confronti non manca.
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